A febbraio è entrato in vigore il nuovo Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, che mira a ridurre i rifiuti da imballaggio, migliorare la sostenibilità e diminuire l’impatto ambientale degli imballaggi. Le nuove misure puntano a sviluppare un mercato unico per i rifiuti, i materiali secondari e riutilizzabili; a promuovere il riciclo; e a ridurre la dipendenza dalle risorse primarie. Tra le azioni previste vi sono la promozione del riutilizzo e del ricaricamento come alternative agli imballaggi monouso, oltre a un miglioramento delle informazioni rivolte ai consumatori. Gli imballaggi saranno più sostenibili e consentiranno ai consumatori di riutilizzarli e differenziare i rifiuti in modo più efficace, con soluzioni personalizzate in base alle specifiche esigenze degli Stati membri e delle imprese. Il regolamento migliorerà così l’efficienza delle risorse e favorirà l’uso circolare dei materiali.

 

Contemporaneamente il regolamento ha introdotto nuovi compiti per ECHA.

Comprendere il Regolamento sugli Imballaggi e i rifiuti di Imballaggio

L’industria dell’imballaggio è uno dei principali utilizzatori di materie prime nell’Unione Europea, rappresentando il 40% dell’uso di plastica e il 50% di quello di carta. È anche una fonte crescente di rifiuti: nel 2021, un cittadino europeo ha generato in media 189 kg di rifiuti da imballaggio. Senza interventi, si prevede che questa cifra salirà a 209 kg entro il 2030.

Per ridurre i rifiuti da imballaggio, migliorare la sostenibilità e mitigare l’impatto ambientale degli imballaggi, la Commissione europea ha proposto nel 2022 un nuovo Regolamento sugli Imballaggi e i Rifiuti di Imballaggio.

Il Regolamento è entrato in vigore l’11 febbraio 2025, sostituendo la Direttiva sugli imballaggi (Direttiva 94/62/CE). Gli obiettivi principali del nuovo Regolamento sono:

  • Ridurre i rifiuti da imballaggio del 15% pro capite in ciascuno Stato membro entro il 2040, rispetto ai livelli del 2018. Questo sarà ottenuto, ad esempio, eliminando imballaggi non necessari, in particolare quelli monouso o eccessivi. I produttori e gli importatori dovranno inoltre garantire che peso e volume degli imballaggi siano ridotti al minimo;
  • Rendere tutti gli imballaggi pienamente riciclabili entro il 2030, introducendo regole e criteri specifici per migliorare la riciclabilità dei vari materiali;
  • Promuovere il riutilizzo e il refill, imponendo alle aziende l’obbligo di offrire una parte dei propri prodotti – come cibi e bevande da asporto – in imballaggi riutilizzabili o ricaricabili;
  • Standardizzare i formati degli imballaggi e migliorare l’etichettatura di quelli riutilizzabili, per aiutare i consumatori a fare scelte più sostenibili.

La Direzione generale per l’Ambiente della Commissione europea è responsabile della supervisione dell’attuazione del Regolamento.

Nuove norme UE per ridurre, riutilizzare e riciclare gli imballaggi

Ridurre gli imballaggi e vietare determinati tipi

Le nuove norme, concordate provvisoriamente con il Consiglio, prevedono obiettivi di riduzione degli imballaggi:

  • -5% entro il 2030
  • -10% entro il 2035
  • -15% entro il 2040

In particolare, gli Stati membri dovranno ridurre la quantità di rifiuti di imballaggi in plastica. Per evitare imballaggi superflui, viene fissato un rapporto massimo del 50% di spazio vuoto per gli imballaggi raggruppati, da trasporto e per l’e-commerce. I produttori e gli importatori dovranno inoltre garantire che peso e volume degli imballaggi siano ridotti al minimo.

A partire dal 1° gennaio 2030, saranno vietati alcuni tipi di imballaggi monouso in plastica, tra cui:

  • imballaggi per frutta e verdura fresca non trasformata
  • imballaggi per alimenti e bevande riempiti e consumati nei bar e ristoranti
  • porzioni individuali (es. condimenti, salse, panna, zucchero)
  • imballaggi in miniatura per prodotti da toeletta nei servizi di alloggio
  • borse di plastica molto leggere (sotto i 15 micron)

Per prevenire effetti nocivi sulla salute, il testo prevede anche il divieto dell’uso delle cosiddette “sostanze chimiche eterne” (PFAS) negli imballaggi destinati al contatto con alimenti, oltre determinate soglie.

 

Promuovere il riutilizzo e la ricarica

Sono previsti obiettivi specifici di riutilizzo entro il 2030 per:

  • imballaggi per bevande alcoliche e analcoliche (con eccezioni, ad es. latte, vino, vini aromatizzati, liquori)
  • imballaggi da trasporto e da vendita
  • imballaggi raggruppati

Gli Stati membri potranno concedere una deroga di cinque anni in determinate condizioni.

I distributori finali di bevande e alimenti da asporto dovranno offrire ai consumatori la possibilità di portare il proprio contenitore. Inoltre, dovranno impegnarsi a offrire almeno il 10% dei prodotti in imballaggi riutilizzabili entro il 2030.

 

Imballaggi riciclabili, migliore raccolta e riciclo dei rifiuti

Le nuove regole stabiliscono che tutti gli imballaggi (eccetto legno leggero, sughero, tessuti, gomma, ceramica, porcellana e cera) dovranno essere riciclabili, rispettando criteri rigorosi.

Sono inoltre previsti:

  • obiettivi minimi di contenuto riciclato per gli imballaggi in plastica
  • obiettivi minimi di riciclo in base al peso dei rifiuti di imballaggio

Entro il 2029, il 90% dei contenitori monouso per bevande in plastica e metallo (fino a tre litri) dovrà essere raccolto separatamente, tramite sistemi di deposito cauzionale o altri sistemi equivalenti che garantiscano il raggiungimento dell’obiettivo.

Attività dell’ECHA nell’ambito del Regolamento su imballaggi e rifiuti di imballaggio
Durante l’uso, la raccolta, il trattamento e lo smaltimento degli imballaggi, possono essere rilasciate sostanze pericolose dai materiali, con potenziali effetti negativi sulla salute e sull’ambiente. Ciò può anche ostacolare il riutilizzo e il riciclo dei materiali.

L’ECHA supporterà la Commissione europea attraverso le seguenti attività:

Identificazione delle sostanze preoccupanti negli imballaggi
L’ECHA assisterà la Commissione nella preparazione di un rapporto che identifichi le sostanze preoccupanti presenti negli imballaggi e nei loro componenti.
Il rapporto valuterà in che modo tali sostanze influenzano il riutilizzo, il riciclo e la sicurezza dei materiali e dovrà essere completato entro il 31 dicembre 2026.

Proposta di restrizioni per le sostanze preoccupanti negli imballaggi
Su richiesta della Commissione europea o di uno Stato membro, l’ECHA potrà proporre restrizioni per le sostanze contenute negli imballaggi che rappresentano un rischio per la salute o per l’ambiente, utilizzando la procedura di restrizione prevista dal regolamento REACH.
I Comitati per la valutazione dei rischi (RAC) e per l’analisi socioeconomica (SEAC) dell’ECHA forniranno pareri su queste proposte.
La decisione finale sarà presa dalla Commissione europea tramite una procedura di comitatologia con controllo, che coinvolge gli Stati membri e il Parlamento europeo.

Il Regolamento prevede già il divieto dell’uso di sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS) oltre determinati limiti negli imballaggi destinati al contatto con alimenti.

 

Attraverso questo lavoro, ECHA contribuirà a una maggiore protezione delle persone e dell’ambiente dalle sostanze chimiche pericolose contenute negli imballaggi, promuovendo il riutilizzo sicuro e il riciclo sostenibile.