In caso di esposizione accidentale ad un prodotto chimico, è possibile prendere il telefono e chiamare un centro antiveleno per chiedere un consiglio medico. La prima domanda che potrebbero chiedere è: cosa c’è esattamente nel prodotto? Rispondere a questa domanda potrebbe diventare molto più facile in futuro.
I centri antiveleno
I paesi dell’UE sono tenuti a istituire organismi designati (spesso noti come centri antiveleno) per ricevere informazioni sulla composizione delle miscele pericolose (come detersivi, vernici, adesivi, ecc.).
I centri antiveleno aiutano a garantire l’uso sicuro delle sostanze chimiche e forniscono consulenza medica a consumatori, utenti professionali e medici generici in caso di emergenze sanitarie derivanti dall’esposizione a sostanze chimiche pericolose o ad altri agenti tossici. Forniscono anche una valutazione della pericolosità di una determinata esposizione e danno informazioni sulla necessità o meno di trattamenti specifici e, in caso affermativo, di quale tipo.
In media, i centri antiveleni nell’UE rispondono ogni anno a 600 000 richieste di assistenza(circa 1.700 chiamate al giorno). Circa la metà dei casi sono correlati a esposizioni accidentali che coinvolgono bambini. Si stima che il numero di decessi nell’UE correlati all’avvelenamento da sostanze chimiche pericolose sia almeno 400 all’anno.
L’ECHA ha predisposto un sito comune a livello dell’UE in modo da facilitare l’attuazione delle nuove norme sull’informazione armonizzata da parte delle società, degli organismi designati e dei centri antiveleno.
Un nuovo codice per le etichette dei prodotti
Anche conoscendo il nome commerciale del prodotto con cui si è venuti a contatto, non è sempre facile per i centri antiveleno fornire il miglior consiglio medico possibile basandosi solo su queste informazioni, poiché le etichette dei prodotti attualmente forniscono solo informazioni limitate.
Per migliorare questa situazione, sulle etichette dei prodotti contenenti miscele pericolose, dal 1 ° gennaio 2020 sarà richiesto un nuovo codice a 16 cifre noto come identificatore di formula univoco (UFI).
Lo scopo è quello di aiutare i centri antiveleno a identificare l’agente esatto affinché sia possibile dare una risposta più immediata in caso di avvelenamento.
L’UFI fornisce un collegamento tra il prodotto immesso sul mercato e le informazioni sulla composizione che le aziende devono mettere a disposizione dei centri antiveleno, come il nome commerciale del prodotto, il colore, l’imballaggio, la categoria di prodotto e le informazioni tossicologiche.
L’UFI andrà stampato sull’etichetta del prodotto e dovrà essere preceduto dall’acronimo “UFI” in lettere maiuscole e dovrà essere chiaramente visibile, leggibile e indelebile.
Chi deve presentare le informazioni?
Così come richiesto dall’Art. 45 del CLP, prima di immettere sul mercato miscele classificate come pericolose per classi di pericolo chimico-fisiche o pericolose per l’uomo, gli importatori e gli utilizzatori a valle devono presentare all’organismo designato a ricevere tali informazioni in ciascuno Stato membro le informazioni pertinenti.
Le informazioni devono essere fornite agli organismi nominati dagli Stati membri e ai centri antiveleno in modo che i consumatori, i medici e gli altri utenti professionali possano contattarli e ottenere il miglior consiglio possibile per le cure mediche.
Anche altri operatori che riconfezionano le miscele possono dover effettuare tali notifiche.
Quali sono le scadenze di notifica?
Attualmente i requisiti nazionali in materia di notifica delle miscele pericolose variano tra gli Stati membri. L’introduzione dell‘allegato VIII del regolamento CLP armonizza i requisiti delle informazione in materia di risposta di emergenza sanitaria in tutta l’UE.
I nuovi obblighi di notifica delle miscele pericolose prima di immetterle sul mercato, come l’aggiunta dell’ UFI sull’etichetta, la presentazione della composizione chimica completa (compresi i componenti non pericolosi) e l’assegnazione di una categoria di prodotto da un sistema di categorizzazione armonizzato dei prodotti, hanno scadenze a seconda dell’uso.
Le scadenze graduali sono entro il 1 ° gennaio:
• 2020 per usi da parte dei consumatori;
• 2021 per usi professionali;
• 2024 solo per uso industriale.
Le miscele che erano già sul mercato quando questo obbligo è stato imposto dovranno essere nuovamente notificate entro la fine del periodo di transizione, il 1 ° gennaio 2025.
Entro il 2025, pertanto, tutti i prodotti rilevanti sul mercato dovrebbero essere notificati e avere l’UFI sulle loro etichette.
Le scadenze per la notifica delle miscele pericolose.
Come notificare
L’ECHA ha avviato lo sviluppo di un portale per la notifica ai centri antiveleno (PCN) che consentirà alle imprese di presentare le informazioni a livello centrale e invierà le notifiche agli organismi designati e ai centri antiveleno pertinenti degli Stati membri in cui il prodotto è immesso sul mercato. Nel 2018 dovrebbero essere completati i vari dettagli tecnici, in modo da garantire che nel 2019 i vari sistemi di notifica dei dati siano pronti per l’uso.
L’ECHA ha, inoltre, fornito un formato armonizzato necessario per le notifiche.
Esistono altri strumenti disponibili o in fase di sviluppo che aiuteranno l’industria a preparare e inviare le proprie notifiche.
Il generatore di UFI è pronto per essere utilizzato: le aziende, pertanto, possono già iniziare a utilizzarlo per generare i loro UFI e prepararsi internamente prima della prima scadenza del 1 ° gennaio 2020. E’ disponibile sia la Guida all’utilizzo del Generatori di UFI, disponibile anche in italiano, sia il manuale per sviluppatori, disponibile per ora soltanto in inglese, rivolta alle aziende che preferiscono sviluppare il proprio generatore di UFI e integrarlo nei loro sistemi IT.
E’ anche disponibile un sistema armonizzato di categorizzazione dei prodotti (EuPCS) che descrive le diverse categorie di prodotti in base alla loro destinazione d’uso principale, per la quale deve essere presentata una domanda ai sensi dell’articolo 45 e dell’allegato VIII del regolamento CLP. Attualmente è disponibile la versione 1.0, in inglese.
Perché un portale di notifica centrale?
Vi sono numerosi vantaggi per l’industria e gli Stati membri nello sviluppo di un portale di notifica centrale.
Per l’industria, il portale limiterà gli oneri amministrativi e ridurrà i costi di trasmissione delle informazioni riducendo le interazioni con gli organismi designati dagli Stati membri. Garantirà inoltre la protezione delle informazioni commerciali riservate attraverso la catena di approvvigionamento riducendo il numero di canali di trasmissione dei dati, ridurrà il numero di errori offrendo strumenti di convalida e supportando il multilinguismo consentendo alle imprese di presentare nella propria lingua assicurando al contempo che tali informazioni giungano agli organi designati nella loro lingua.
Per gli Stati membri, il portale di notifica centrale ridurrà la necessità di sviluppo IT in ciascuno Stato membro, riducendo così i costi complessivi.
Un portale centrale offre anche la possibilità di operare come centro di informazione per i casi in cui le miscele sono notificate in uno Stato membro ma commercializzate in un altro Stato membro come parte di un’altra miscela.
Cosa si dovrà notificare
Dove è possibile trovare ulteriore informazioni