Gli scontrini, le ricevute e le etichette di prodotti vari sono spesso costituiti da carta termica rivestita con una sostanza che reagisce con un precursore di colore per formare un colore se esposto al calore. Una sostanza comunemente usata per questo è il bisfenolo A (BPA).

Nel dicembre 2016, la Commissione europea ha deciso di limitare l’uso del BPA nella carta termica nell’UE. Il divieto entrerà in vigore nel 2020. A seguito della restrizione, i produttori di carta dovranno sostituire il BPA con altri rivelatori cromogeni.

Il bisfenolo A è classificato nell’UE come sostanza con effetti tossici sulla capacità di riproduzione umana. Nel gennaio 2017, il bisfenolo A è stato inserito nell’elenco di sostanze estremamente preoccupanti (SVHC) a causa delle sue proprietà tossiche per la riproduzione. Nel giugno 2017, il comitato degli Stati membri dell’ECHA ha sostenuto la proposta francese di identificare ulteriormente il bisfenolo A come sostanza estremamente preoccupante anche a causa delle sue proprietà di interferenza endocrina. Nel gennaio 2018, la voce BPA è stata aggiornata per far rilevare un’ulteriore motivazione per l’inclusione nell’elenco di sostanze candidate a causa delle sue proprietà di interferenza endocrina che provocano effetti nocivi per l’ambiente.

Dal 1° giugno 2011 il BPA è vietato in tutta l’UE nella produzione di biberon destinati all’alimentazione dei neonati.

 

 In seguito alla proposta di restrizione del 2014 della Francia, che indicava un rischio per i lavoratori, nel 2016 la Commissione ha deciso di limitare il BPA nell  carta termica con concentrazioni pari o superiori allo 0,02% in peso. La restrizione entrerà in vigore il 2 gennaio 2020.

Da BPA ad altri prodotti
L’ultimo rapporto dell’ECHA sul mercato della carta termica indica che circa la metà della carta termica consumata nell’UE nel 2018 utilizzava il BPA e che la quota di altri prodotti era in aumento. Un potenziale sostituto che viene preso in considerazione dall’industria è il bisfenolo S (BPS). Tuttavia, sono state espresse preoccupazioni sul fatto che tale sostanza chimica possa causare problemi di salute simili a quelli ascritti al BPA.  Per assicurarsi che una sostanza chimica pericolosa non venga sostituita da un’altra altrettanto pericolosa, il BPS è attualmente elencato nel piano di azione a rotazione a livello comunitario (CoRAP) dell’ECHA, che indica le sostanze potenzialmente preoccupanti che devono essere valutate dai diversi Stati membri per un periodo di tre anni.

 

Il Belgio sta valutando il BPS per le sue sospette proprietà come interferente endocrino, cancerogeno, mutageno e di tossicità per la riproduzione. Il Belgio ha inoltre notificato all’ECHA la sua intenzione di presentare una proposta per armonizzare la classificazione e l’etichettatura di BPS per la tossicità per la riproduzione.

Non esiste un risultato finale per la valutazione e la classificazione delle sostanze in questa fase poiché il lavoro di regolamentazione è in corso. Tuttavia, poiché il BPS è strutturalmente simile al BPA, potrebbe avere effetti tossici simili; inoltre ha destato ulteriori preoccupazioni anche il fatto che si tratti di un prodotto chimico ad alto volume di produzione.

Bisphenol A – Hot topics

Candidate List of substances of very high concern